Mister Mariani suona la carica in vista della partita di domani contro il Matelica ed è un vero fiume in piena.
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Dopo l’ottima prestazione ad Agnone, dove i neroverdi avrebbero certamente meritato di più visto l’andamento della partita, l’allenatore vede i suoi ragazzi in costante crescita e guarda con fiducia al futuro.
“Domenica scorsa finalmente è arrivata un’ottima prestazione – esordice Mariani – Parlando di altre piazze, so di gente che si lamenta perché la squadra è tutta nuova o per il fatto che abbia iniziato tardi la preparazione o anche per essere stata fischiata per dieci minuti. Io guardo la mia piazza e c’è qualcosa che mi dispiace: è vero che finora non abbiamo fatto risultati, ma è altrettanto vero che abbiamo onorato sempre la maglia. Ci sono tanti ragazzi giovani, forse il Chieti è la squadra più giovane della Serie D. Credo che sappiano tutti che di solito si inizia una preparazione circa 55 giorni prima dell’inizio del campionato, noi abbiamo cominciato il 23 agosto e dunque i 55 giorni sono scaduti il 10 ottobre circa. Stranamente la prima partita vera è arrivata domenica scorsa, dunque mi sembra tutto fisiologico.
Mi rammarica che i tifosi abbiano preso in questo modo la nostra situazione, noi abbiamo bisogno di loro: quando sono venuti al campo ci hanno chiesto di onorare sempre la maglia e di sudare, mi sembra che i ragazzi lo abbiano fatto, coi loro limiti e la loro gioventù. Hanno faticato tanto con sacrifici che ho visto solo io. Credo sia normale capire che a ragazzini di questa età le gambe tremano se sentono i tifosi fuori dallo stadio contestare la nuova proprietà che, ribadisco una volta per tutte, non ha nulla a che vedere con le precedenti gestioni. Siccome sono un professionista da oltre venti anni e dovunque sono stato mi hanno apprezzato e amato, se sono venuto qui è per farmi continuare ad amare, non certo perché sono a fine carriera o devo svernare: ho scelto Chieti perché amo questa città per mille motivi e mi piacerebbe che i tifosi venissero dentro ad aiutare i ragazzi. Vederli in curva a Vasto ci ha esaltato: anche se eravamo una squadra incompleta, per sessanta minuti abbiamo tenuto testa ai nostri avversari che ora sono primi in classifica ed hanno vinto domenica scorsa a Matelica. I tifosi sono venuti a sostenerci contro il San Nicolò e siamo andati 2-0 perdendo poi per gioventù. Spero vivamente che ci diano una possibilità col Matelica: è arrivato il momento di sentirli vicini. Se devo stare qui a vedere contestazione continua contro uno che sta pagando ogni cosa che gli arriva davanti non capisco. Ho parlato personalmente alla vigilia della prima di campionato coi tifosi che ci avevano detto avrebbero sostenuto la squadra al di là della società. Noi facciamo un percorso a parte di campo che va oltre la proprietà o dei tifosi: abbiamo bisogno di sostegno, i ragazzi con una tifoseria come quella di Chieti possono decollare e fare grandi cose. Io non ho paura a stare da solo, mi dispiace solo per loro, provassero a trascinarli, poi se se la devono prendere con qualcuno lo facessero con me, troppo facile sparare su dei giovanissimi. Cerco di stare in silenzio e lavorare, alla fine di ogni sconfitta ci ho messo la faccia e ho detto ogni volta che i ragazzi devono crescere. Ringraziando il cielo non c’è ancora tanto distacco dalla zona salvezza: vinci due partite e sei di nuovo dentro. Siamo consapevoli di avere zero punti e di aver preso tanti gol, ma dal punto di vista dell’impegno nessuno deve parlare”.
Poi Mister Mariani torna sull’ottima prestazione contro l’Agnonese, sul momento di crescita della squadra e sui problemi che ci sono in questo momento: “Domenica scorsa abbiamo giocato novantacinque minuti di gran livello, nel primo tempo potevamo essere 3-0 per noi, loro sono stati pericolosi soltanto su situazioni di palla ferma. È normale che se hanno giocatori alti un metro e novanta e noi uno e settanta si può prendere un gol su calcio d’angolo. Sono rammaricato perché potevamo smuovere la classifica e avrebbe fatto morale. Il mio lavoro più grande è proprio tirar su di morale i ragazzi in mezzo a tante difficoltà che conosco solo io, ma non mi piango addosso, cerco di far capire che non ci manca nulla. Abbiamo problemi di staff, visto che quello che avevamo scelto è tanto distante da qui, magari avremmo potuto lavorare meglio. Non ci lamentiamo mai però: questo è un gruppo che settimana dopo settimana sta diventando più forte. Non possiamo però avere il mondo contro: conoscevo i nostri tifosi come molto attaccati alla maglia e ora non capisco questa situazione, guardassero le partite e poi eventualmente ci contestassero. Se è vero che ci dissero che non era importante avere risultati subito visto che eravamo partiti in ritardo, non capisco il motivo per il quale non entrano allo stadio. Se vogliono contestare una società che è legata alle situazioni passate io ribadisco che non è così: conosco questi e non quelli degli anni scorsi. È una società nuova che a testa bassa sta cercando di venire fuori da una situazione complicata: c’è un bel progetto dietro che andrà avanti se noi ci salviamo: sono sicuro ce la faremo visto che non sto certo qui per retrocedere. Contestassero me e lasciassero in pace i ragazzi, venissero a fare il tifo allo stadio e con 400-500 dei nostri forse questi giovani tireranno fuori una prestazione di livello e così potremo dire che noi insieme ai tifosi siamo riusciti a vincere una partita. Non fosse così ci proveremo anche da soli, ma sicuramente il loro apporto sarebbe importante ”.
Mariani parla anche di mercato e dei nuovi giocatori arrivati: “È vero che il presidente aveva promesso tre acquisti importanti, uno per reparto. Siamo stati dietro ad un difensore centrale fino a venerdì scorso perché lo aspettavamo venerdì stesso con l’accordo di tutti e quindi avremmo potuto provarlo sabato mattina per poi mandarlo dentro domenica. Abbiamo lasciato altre piste importanti perché avevamo scelto lui che però venerdì è sparito. Credo che sia mancata la serietà del ragazzo e non della società. Abbiamo fatto di necessità virtù: ha esordito un’97 come Capuani e insieme a Trozzo che è un’97 ha fatto un muro dietro non concedendo nulla alla Agnonese. Ho dovuto poi spostare Viscido dietro perché Capuani si è fatto male, abbiamo tenuto bene comunque mettendo Ceccarelli che è un ottimo giocatore anche se non è ancora al 100%. Qualcuno dimentica che fra i tanti acquisti c’è proprio Ceccarelli: io ci ho giocato contro quando ero alla Lazio e lui era una grande promessa, è un grande giocatore. Ora è fuori condizione, ma all’epoca era stato il giocatore che era arrivato più in alto andando prima a Verona in B, poi alla Paganese in C dove ha avuto 20 presenze. Per motivi di studio si è poi fermato ed ora si è voluto rimettere in gioco con noi, l’abbiamo convinto, è venuto con entusiasmo, si è fatto male ed è ripartito, pian piano sta entrando in condizione. Abbiamo visto ciò che può dare Viscido, è un capitano vero. È arrivato il centrocampista Botticini che viene dalla Primavera del Chievo ed ha fatto 30 presenze in C alla Sambonifacese e poi dopo due campionati di D alla Recanatese e alla Sambenedettese. In questo momento questi ragazzi magari non sono in grandi condizioni, ma non ci interessa prendere un attaccante di nome, magari a fine carriera, che viene solo a svernare senza poi fare il lavoro che ha fatto Faella domenica scorsa che da solo si è dannato l’anima onorando la maglia neroverde come tutti i compagni. Continuo a lavorare coi giovani di grossa prospettiva: ci stanno chiedendo tutti Faella in D e Lega Pro, ma ce lo vogliamo ovviamente tenere. Se devo prendere qualcuno ora, voglio gente come Viscido o Botticini, ragazzo arrivato concentrato, o uno come Ceccarelli, un’94 che ha voglia di rimettersi in gioco. Non scordiamoci Zeetti, un ’95 uscito dalla Lazio: ha dimostrato la sua forza. Lo stesso Alessandroni è un gran lottatore: l’ho messo in panchina domenica e non ha battuto ciglio mettendosi a disposizione dei compagni per aiutarli, lui è un altro che si impegna molto in allenamento e potrà fare grandi cose. Va aspettato come tutti gli altri: io, che ci sto mettendo la faccia, ho la pazienza di aspettarlo, non vedo perché non debbano averla altri per partito preso. Non capisco il motivo di questa situazione coi tifosi come ho detto. Noi li abbiamo avuti vicini alla prima e alla seconda con la Vastese giocando grandi 50 minuti e il San Nicolò, squadra che ambisce a vincere il campionato, e nel primo tempo abbiamo giocato benissimo e poi siamo stati tramortiti da due rigori. Non li ho visti più dopo: stare vicino alla squadra vuol dire altro, magari incitare novantacinque minuti e poi fischiare se ce lo meritiamo, ma non per il risultato, ma per la prestazione. Noi stiamo continuando a crescere, dobbiamo continuarlo a fare: domenica scorsa al novantaseiesimo se avesse stoppato la palla Ceccarelli forse avremmo colto un 2-2 che sarebbe stato il risultato più giusto. Noi siamo qui, lavoriamo in silenzio, con attenzione e voglia, con gente che ci sta vicina e ci aiuta”.
Domani all’Angelini arriva il Matelica, fresco di cambio di panchina (Mecomonaco ha preso il posto di Clementi): “Credo che sia la squadra con la rosa più importante della Serie D come nomi, Esposito e Pera su tutti – sottolinea Mariani – Mi sembra però che possano perdere: Davide contro Golia ha perso e dunque dobbiamo trovare le armi da Davide per combattere e cercare di vincere contro Golia. Noi ci vogliamo credere perché siamo pronti a morire sul campo per questi colori, per questa maglia e questa città se qualcuno non lo ha ancora capito”.