Il ciclista teatino Giulio Ciccone ha tracciato un primo bilancio del suo Giro d’Italia alla vigilia del tappone dolomitico in programma ieri da Moena a Ortisei. Tappone concluso dal numero 35 della Bardiani Csf 49°, giunto al traguardo alle spalle dei big di classifica.
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“E’ un Giro durissimo, le salite sono tante e molto difficili soprattutto in questa ultima settimana. Le forze a questo punto cominciano a scarseggiare. Siamo tutti molto stanchi”.
A livello personale, Ciccone considera positivo il proprio Giro: “Purtroppo pago qualcosa in termini di condizione fisica per via del problema di salute che ho avuto in inverno. Tutto si è risolto nel migliore dei modi ma questo Giro per me é come se fosse una sorta di preparazione atletica bis. La migliore condizione l’avrò nei prossimi appuntamenti che seguiranno il Giro d’Italia in cui conto di togliermi qualche soddisfazione”.
Eppure Giulio ci ha provato in tutti i modi a bissare la vittoria dello scorso anno a Sestola: “In ogni tappa finora corsa ho provato ad inserirmi nelle fughe o nel gruppo dei migliori ma ci vuole anche fortuna. Adesso l’obiettivo é arrivare a Milano cercando di chiudere le tappe che restano nel migliore dei modi”.
Chiusura dedicata al Blockhaus, la montagna di casa dove i tifosi teatini lo aspettavano a braccia aperte: “Correre sulle strade di casa é una grandissima emozione. Anche sul Blockhaus ho provato ad inserirmi nel gruppo di testa, ci ero riuscito nel primo tratto ma poi quando la salita si é fatta più dura mi sono staccato. Era davvero dura salire sul Blockhaus così come sono dure le salite dei tapponi alpini”.