Sarà il laziale Marco Saccucci il nuovo allenatore della Virtus Orsogna per la stagione 2017/18, la seconda nel campionato nazionale di B2. Una scelta portata a termine con attenzione e pazienza, per certi aspetti diversa, visto che la società virtussina ha pescato fuori regione un profilo giovane ma altrettanto preparato, per cercare di dare un qualcosa in più ad una società che ha voglia di crescere e consolidarsi. Marco Saccucci è nato a Terracina nel 1983 ed in 13 anni da allenatore (sia come primo che come secondo, tra maschile e femminile) vanta ben 7 campionati giovanili vinti, il più importante il Trofeo delle Province femminile battendo la fortissima Roma. Nel suo palmares vanta un 7° posto alle finali nazionali u19 maschile con là Top Volley ed il fresco argento (vice campione d’Italia) all’ultimo Trofeo delle Regioni femminile. La sua carriera d’allenatore parte dal San Felice a Circeo, per poi svilupparsi tra Latina, Terracina, Sabaudia, Fondi e Cisterna dove lega la maggior parte della sua carriera. Proprio a Cisterna da vice allenatore vince tre dei sette campionato di serie nel suo palmares, passando dalla C alla A2 con la società pontina. Infatti proprio con l’Omia Cisterna ha disputato gli ultimi due campionati di A2 seppur con una squadra giovane che ha navigato nei bassifondi della classifica.
In esclusiva per Sport Chieti le sue prime parole da allenatore della Virtus Orsogna. Perché hai scelto Orsogna? Cosa ti ha convinto ad accettare? “Sicuramente nella scelta è stato determinante il colloquio che ho avuto con lo staff dirigenziale e tecnico; conoscere queste persone mi ha fatto da un lato apprezzare la loro semplicità e dall’altro notare la loro competenza e professionalità. Orsogna è un piccolo paese che da poco si è affacciato nel volley nazionale, ma ho già vissuto queste situazioni di momento societario di passaggio e so cosa bisogna fare. Peraltro c’è da dire che seppur la società si sia appena affacciata a questo livello, già ne parlano tutti bene in termini di serietà…Ed oggigiorno non è poco”.
Arrivi ad Orsogna dopo diversi anni vissuti ad alto livello da vice allenatore, quale differenza c’è tra essere secondo o primo? “Bella domanda! La più grande differenza secondo me è il peso della responsabilità che ha il primo allenatore. Parlo di responsabilità e non di tecnica e tattica perché è vero che a me piace molto fare il secondo allenatore e l’ho fatto per anni anche ad alto livello, ma c’è da dire che a me piace avere questo ruolo solo con chi dà veramente spazio ai suoi secondi; c’è un momento per raccogliere i palloni con tutta l’umiltà del mondo, ma deve esserci anche il momento per potersi esprimere a livello tattico e tecnico oltre a fare da collegamento tra primo allenatore e atlete. Quindi in definitiva mi piace fare il secondo quando si è realmente coinvolti, quando si crea uno staff in cui quasi si può dire che esistono due primi allenatori, con compiti diversi, ma che però si intersecano bene in quella che è l’organizzazione dell’allenamento. A tal proposito ci tengo molto a ringraziare la famiglia Droghei di Cisterna per quanto fatto per me in questi sette anni di collaborazione; tra vittorie, sconfitte e perché no, anche incomprensioni, mi hanno dato l’opportunità di crescere come allenatore perché alla base c’è sempre stata una stima reciproca che, sono certo, ci porterà a lavorare insieme anche in futuro”.
Per te si tratta della prima esperienza fuori dal Lazio, cosa ti aspetti? “La cosa che più mi affascina di questa esperienza è essere catapultato fuori dai posti in cui ho vissuto per anni, non perché non mi piacciano, anzi, ma perché comunque sia fuori casa si ha la possibilità di essere proiettato veramente full time nella pallavolo, senza le consuete distrazioni, e quindi dal mio punto di vista ho la possibilità di testarmi e capire fino a che punto posso arrivare. Peraltro Orsogna offre le migliori condizioni che un allenatore possa chiedere per esprimersi al massimo, con un bellissimo palazzetto che offre la possibilità di creare diversi spazi di lavoro e con la disponibilità di potersi allenare negli orari da me voluti, mattina compresa”.
Quali sono i tuoi obiettivi e quelli di squadra? “Del mio obiettivo ho già parlato: testarmi full time per capire dove posso arrivare. C’è da dire che a sentire tutti quelli che mi conoscon o io sono già da tempo fisicamente e mentalmente a tempo pieno della pallavolo (rido), ma io voglio andare oltre per testare tutte le mie capacità. Gli obiettivi di squadra? difficile da dirsi a metà luglio senza conoscere le ragazze. Si viene da un quinto posto e devo dire che la società sta impegnando risorse per allestire un gruppo che possa fare ancora meglio. A livello di mercato con Francesca Caporale ed Alessandro Fusco stiamo lavorando molto bene insieme, già da prima della mia firma, e per ora sono molto soddisfatto di quello che si sta creando; siamo a buon punto, praticamente mancano solo un attaccante laterale ed un altro palleggiatore. Peraltro avrò modo di lavorare di nuovo con Arianna Vittozzi dopo l’anno della promozione in A2 del Cisterna e questo non può che farmi piacere; la conosco molto bene sia come atleta che come persona, ci darà la tranquillità necessaria che un Libero, sí giovane, ma già molto esperto, sa dare. Una volta fatto il mercato però questo gruppo dovrà guardarsi negli occhi, diventare una squadra e darsi degli obiettivi per poi fare il massimo per andarseli a prendere. Mi hanno detto che l’inverno ad Orsogna è piuttosto rigido…beh noi sicuramente faremo del nostro meglio per scaldare gli animi di chi verrà a vederci”.