Francavilla al Mare. Questa mattina in Comune, anche alla presenza dei tifosi, è stato reso pubblico, oltre che ufficiale, l’arrivo di Gilberto Candeloro e Giacomo Ortolano, rispettivamente con il ruolo di presidente e vicepresidente del Francavilla Calcio.
“Era il ’95 quando il Francavilla è stato per l’ultima volta in serie D, ma veniva da una serie di retrocessioni – ha ricordato il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani – in verità l’ultima volta che questa città ha avuto la squadra in serie D è stato l’anno 1976, quindi questo appuntamento manca da 41 anni. Io considero già la squadra ripescata perché è uscita la classifica definitiva che ci vede terzi, sono già più di cinque le squadre non iscritte in serie D, quindi il ripescaggio ormai è cosa ufficiale. Ma la vera bella notizia è l’arrivo del presidente Gilberto Candeloro con il vicepresidente Giacomo Ortolano, che promettono un futuro splendido a questa città da un punto di vista calcistico e questa cosa mi riempie di orgoglio e di gioia. Voglio ringraziare il presidente uscente, Fabio De Vincentiis, che comunque ha lasciato una società solida, senza debiti, ripescata appunto in serie D, quindi anche a lui va un plauso. Questo annuncio non arriva all’improvviso, c’è stato un lavorio continuo, ho dovuto occuparmi di questa vicenda dal primo giorno, l’ho fatto minuto dopo minuto per fare in modo che il Francavilla passasse in buone mani. Erano tante le persone interessate, ma abbiamo dato priorità alla solidità, alla serietà ed aver trovato ora questa nuova società mi riempie di gioia e di orgoglio”.
“Si dimostra sul campo chi è il migliore – ha esordito il neo presidente del Francavilla Calcio, Gilberto Candeloro – abbiamo dovuto fare le cose in fretta perché siamo arrivati all’ultimo minuto, oggi abbiamo incontrato anche una banca. Ringrazio il sindaco che è stato molto trasparente e tutti quelli che hanno portato il Francavilla fin qui. Spero che questo sia l’inizio di un percorso tecnico in una città che ha vissuto il calcio ad un certo livello. Il Lanciano? C’è stato più di un interessamento, al Lanciano bastava poco per stare ancora in serie B, però non si deve rimpiangere il passato, bisogna costruire il futuro che non siamo stati capaci di costruire a Lanciano e che cerchiamo di costruire qui. Per quanto riguarda i programma, bisogna pensare a tre periodi: il primo è quello che ci porta alla situazione che abbiamo oggi, dobbiamo arrivare fino a dicembre per capire per capire quello che possiamo fare; il secondo periodo da gennaio quando potremmo capire qualcosa di più e poi bisogna programmare l’anno prossimo. La società di calcio ha bisogno di struttura, organizzazione edi governance e questo lo possiamo fare con le altre aziende. C’è bisogno di curare bene il settore dello sport, qui ci sono persone che hanno fatto calcio in maniera giusta, in maniera positiva, poi c’è un altro paramento che si chiama ‘fattore c’ che è molto importante. Per quanto riguarda lo staff tecnico e dirigenziale, nessun nome è fatto a caso. Una città come questa non può essere ambiziosissima ma ambiziosa, il futuro è nelle buone pratiche, dobbiamo guardare il passato di questa società per cercare di ripetere almeno quello. Questo si fa partendo da una cosa semplice che si chiama affetto e con un’altra cosa abbastanza semplice che si chiama fiducia, chiedo ai tifosi la fiducia sottrattiva: siamo partiti da 100 e si fa sempre in tempo a tornare indietro. Ci deve essere l’affetto tra la piazza ed i tifosi e bisogna capire che questa è un’occasione per la città, abbiamo bisogno di intelligenza”.
“Personalmente è un grande onore fare calcio in una piazza come Francavilla – ha affermato il vicepresidente del Francavilla Calcio, Giacomo Ortolano – abbiamo deciso di iniziare veramente in poco tempo, parliamo di qualche giorno, poi vedremo in sequito che impatto avrà in termini organizzativi, lo abbiamo fatto però con estrema determinazione, personalmente mi sono sentito l’onere e l’onore di proporre all’ingegner Candeloro questa piazza. Abbiamo condiviso subito alcuni aspetti come la voglia di fare calcio con una presenza forte eticamente e finanziaramente a livello imprenditoriale, l’ingegner Candeloro in questo ha rappresentato un’essenza forte. Parlando abbiamo condiviso da subito il voler fare calcio con una forte componente organizzativa ancor prima che tecnica. Ovviamente ci vorrà del tempo per farlo, chiedo a tutti la fiducia affinché ci sia questo completamento organizzativo. Per esperienze profuse in famiglia e dopo le chiacchierate fatte con l’ingegner Candeloro, ritengo che chi abbia avuto delle attività imprenditoriali importanti a livello organizzativo, possa entrare nel calcio senza difficoltà. Altro aspetto con il quale mi piace partire è dare rilevanza ai giovani sia come attività tecnica-strutturale che per la prima squadra. Cercavamo un’amministrazione illuminata che fosse a disposizione e con cui fosse semplice collocquiare per costruire un bel progetto. Sicuramente ci sono delle criticità dovute al tempo corto, anche considerando che le altre squadre si stanno egregiamente strutturando nella stessa categoria”.