Dal 2002 in Italia, così nella maggior parte d’Europa è ritornato in auge il centesimo, inteso proprio come forma di unità numerica applicata alla valuta economica, con l’euro, che ha standardizzato un nuovo tipo di moneta. Se le emissioni “minori” come quelle da 1 e 2 cents sono state nella maggior parte dei casi percepite come “fastidiose”, discorso diverso costituiscono le emissioni da 50 centesimi che sono invece state accolte decisamente meglio, oltre ad essere maggiormente popolari presso i collezionisti.
Hai questi particolari 50 centesimi? Ecco il valore, assurdo
Infatti le monete da 50 centesimi oltre a corrispondere ad un potere d’acquisto maggiore (in origine era la forma valutaria per valore più simile alla 1000 lire), presentano un aspetto diverso tra nazione e nazione.
Come le emissioni da 20 e 10 centesimi sono costituite interamente da una lega di ottone nota come oro nordico, anche se ci sono tracce di oro “vero”, l’aspetto ricorda vagamente quello del metallo prezioso. Hanno un contorno liscio e sono simili per dimensioni alle emissioni maggiori.
E come per numerose altre emissioni, anche i 50 centesimi sono generalmente considerate monete interessanti se corrispondenti a nazioni che per forza di cose presentano una tiratura minore, essendo piccole anch’esse, come ad esempio Monaco, realtà antica, oggi presente all’interno della Francia anche se continua a godere di una forma di indipendenza vera e propria, anche monetaria, ecco perchè le monete monegasche hanno un generico aspetto diverso.
Tra i 50 centesimi di Monaco molti esemplari sono degni di attenzione, in particolare quelli dal 2001 al 2003, che presentano un cavaliere, sigillo della famiglia Grimaldi, e possono valere da 10 fino a 35 euro a seconda dello stato di conservazione.
Ancora più rare le emisioni del 2009, che presentano invece il monogramma del Principe Alberto II, e possono valere da 30 euro fino a 60 euro a seconda delle condizioni di conservazione, anche per la tiratura fatta di soli 8000 esemplari in questo specifico anno.