La pianta coloratissima definita bouganville è di origine tropicale, ma risulta essere stata adottata da oramai diversi secoli anche in aree non troppo diverse da quelle originali. Nella versione adulta, il bouganville (che si chiama così dal nome del suo scopritore, Louis Antoine De Bougainville, che durante l’Ottocento scoprì per gli europei e classificò questa pianta, in Brasile) presenta un aspetto simile a quello di un arbusto, i cui fiori sono molto eleganti. Si tratta di una pianta che però richiede una cura non impossibile per consentire la fioritura ma comunque abbastanza specifica a partire dal concime.
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Miglior concime per il bouganville: ecco quale utilizzare
Sono piuttosto diffuse nelle aree tropicali del centro e sud America, privilegiano come detto un ambiente simile a quello di appartenenza per “dare il meglio” in termini di fioritura ma anche dalle condizioni dell’ambiente, venendo considerata di comportamento rampicante, tendendo ad attorcigliarsi in modo diffuso e abbastanza rapido alle strutture vicine, sia naturali che artificiali.
Il nome bouganville in realtà configura solo una delle centinaia di varianti vegetali che fa parte del gruppo delle Nyctaginaceae.
Necessita di un ambiente temperato, mediamente caldo e molto sole, privilegia terreni sufficientemente drenanti e non troppo compatti, e non troppo carichi di sali minerali.
Una opportuna opera di concimatura è essenziale per ambire ad una pianta robusta ed in salute, in quanto all’aria aperta può raggiungere altezze ragguardevoli, anche superiori agli 11 metri, anche se in Italia spesso le dimensioni sono minori.
Necessita di un concime liquido opportunamente ideato per questa forma di pianta, che deve corrispondere ad un numero sufficiente di sali minerali come azoto, fosforo, ma anche magnesio, ferro e calcio.
Molto importante è anche la continuità della concimazione che deve essere corrisposta in modo abbastanza frequente, almeno una volta ogni 3 settimane, mentre la potatura deve essere effettuata durante l’inverno.