Il sonno è uno dei fattori che influenza maggiormente i livelli di benessere o di malessere delle persone e, di conseguenza, che possono incidere sulla qualità della vita stessa. Per questo i dibattiti e gli studi intorno a questo argomento sono davvero tantissimi e continuano a susseguirsi, prendendo in considerazione ogni volta aspetti differenti.
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Tra i temi di cui si discute maggiormente c’è anche quello relativo al così detto “sonnellino pomeridiano”, che viene chiamato anche pennichella ed è un momento di riposo generalmente non troppo lungo che ci si concede dopo pranzo e spesso anche prima di tornare al lavoro o di occuparsi delle incombenze giornaliere. Tale abitudine è circondata dal quesito inerente al fatto che portarla avanti faccia bene oppure se faccia male e non esiste una risposta definitiva ma possiamo comunque provare a fare chiarezza.
Che cosa scatena la voglia di dormire di pomeriggio?
I motivi che ci spingono a fare questa piccola ma importante siesta pomeridiana, il più delle volte derivano dalla stanchezza dovuta ad una sveglia troppo preso o alle ore del mattino passare al lavoro ma anche al pranzo che ha anch’esso la sua rilevanza. Dopo aver mangiato, infatti, soprattutto se i cibi ingeriti sono pesanti, capita di avvertire una potente sensazione di sonnolenza che ci spinge verso il desiderio di rilassarsi un po’ e magari di schiacciare un pisolino per qualche minuto.
Nella fase post pranzale la sensazione di sonnolenza si attribuisce al processo digestivo che inizia e al carico glicemico che tende verso l’aumento, anche in modo importante, dopo aver mangiato qualcosa. Tutto ciò comporta l’intervento da parte dell’insulina, per la cui produzione il corpo ha bisogno, quindi, di un quantitativo di energia nettamente superiore rispetto alla norma, che rende anche subito più stanchi.
Oltre al cibo ingerito però c’è da dire che anche il meteo fa la sua parte nell’instillare nella nostra mente la voglia di dormire nel pomeriggio. In estate, infatti, tale evento è più raro ma diventa più frequente con l’arrivo dell’autunno e ancora di più con l’inverno, quando le temperature si abbassano e le ore di luce diurna diminuiscono facendo diventare le giornate più uggiose.