Le albicocche arriveranno presto sulle nostre tavole visto che la stagione estiva sembra ormai essere alle porte. Esse sono dei frutti davvero molto dolci e le possiamo riconoscere dalla loro buccia dal colore arancione intenso e dalla presenza di una leggera peluria. Per mangiare le albicocche di solito si aprono in due, in modo da togliere il nocciolo e si mangia con tutta la buccia, lavata accuratamente prima.
In cucina esse sono molto versatili e si usano per le preparazione di svariate ricette che vanno dalla più classica come una semplice macedonia, alla confettura o anche a qualche dolce adatto alla merenda o alla colazione. Molto spesso vengono anche utilizzare per riprendere le forze dopo aver praticato molta attività fisica. Per la preparazione di queste ricette, che siano torte, biscotti o marmellate, il frutto, però, deve essere necessariamente maturo, dato che è proprio sconsigliato il consumo delle albicocche acerbe.
No alle albicocche acerbe: ecco il perché
Quando ci ritroviamo in tavola dei frutti acerbi, allora significa che essi sono stati raccolti troppo in fretta e quindi prima del dovuto. Le albicocche acerbe presentano un colore verde chiaro e sono anche molto dure al tatto, quindi si possono riconoscere abbastanza facilmente. Ciò che cambia in caso è anche il sapore, che diventa amaro e molto pungente e l’unica cosa positiva che possiamo dire a favore di esse è che contengono molti sali minerali, spesso usati dagli sportivi.
Le albicocche acerbe sono però difficili da digerire rispetto a quelle mature e per cercare di farle maturare quanto prima possibile, si possono mettere all’interno di un sacchetto trasparente a temperatura ambiente per circa 3 giorni, per poi riporle in frigo. In generale comunque questi frutti contengono molte vitamine e sali minerali come il potassio che ci aiuta a regolare i livelli della pressione. Vanno a contrastare anche la ritenzione idrica, aiutano a proteggere il cuore e migliorano la pelle e gli occhi.
È un ottimo antiossidante, infatti ci aiuta a combattere i radicali liberi e quindi a prevenire l’invecchiamento cellulare e la moltiplicazione anomala delle cellule, che possono portare alla formazione di tumori.