Il radicchio corrisponde ad una delle varianti vegetali maggiormente comuni e diffuse in tutto il contesto alimentare, consumato secoli in numerose ricette, ed impiegato in Europa come in altre nazioni, esistendo in numerose versioni anche piuttosto diverse tra di loro. Tra quelle maggiormente benefiche spicca il radicchio rosso che è qualcosa di molto apprezzato in cucina ma che corrisponde anche a qualcosa che non è privo da effetti collaterali. Chi non deve mangiare il radicchio rosso?
Continuare a leggere?
Attenzione, ecco chi non deve mai mangiare il radicchio rosso
Il radicchio rosso come ogni forma di questa variante vegetale fa parte della famiglia conosciuta come Cichorium intybus, che racchiude in buona sostanza tutte le varianti della cicoria. Il radicchio rosso è un elemento immancabile in svariate ricette anche molto conosciute nel nostro paese, essendo una specialità riconosciuta ed apprezzata in modo importante nel Sud Italia.
Sicuramente può essere considerato un ortaggio utile, in quanto ricco di proprietà importanti, in primis perchè è costituito quasi unicamente da acqua e fibre, risultando quindi molto utile per agevolare il tratto digestivo in senso ampio del termine.
Sono praticamente assenti i grassi, così come le calorie che sono molto ridotte (circa 13 per etto di radicchio rosso), non mancano invece gli antiossidanti in particolare antociani e triptofano che hanno un ottimo apporto ed influenza sul sistema circolatorio e su quello immunitario.
Il potere saziante del radicchio rosso è importante specie se consumato crudo, ma comunque è meglio non eccedere nel consumo: tra gli effetti collaterali che non sono comunque molti, va rilevata la tendenza a sviluppare problematiche di tipo digestivo specie se in corrispondenza di alcuni farmaci, e le fibre contenute possono causare disturbi in caso di stitichezza.
Dato l’apporto importante di acqua inoltre il consumo non è adatto per chi soffre di gastrite e calcoli renali, in quanto questi possono peggiorare lo stato di salute.