Quando potremmo tirare un sospiro di sollievo con il blocco della corsa al rialzo dei tassi? Questo è proprio un quesito parecchio gettonato per chi ha in corso un mutuo a tasso variabile e per quanti prendono in considerazione tale eventualità. Perché, con il ciclo economico che continua il suo rallentamento, gli spazi di manovra per la Bce si vanno riducendo e si prospetta un possibile ritorno di appeal per i contratti che non hanno una tipologia di rata fissa.
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In presenza di un’altissima incertezza, è ancora più importante che il percorso dei tassi dipenda dai dati e questo e ciò che ha sottolineato nei giorni scorsi Christine Lagarde, mostrandosi per la primissima volta da molti mesi meno aggressiva sulle prospettive della politica monetaria. Ciò significa che non si impegnano ad aumentare ancora di più i tassi di interesse ma non hanno comunque ancora finito di farlo come ha aggiunto la numero uno della Bce.
Quello che emerge è però che i cittadini possono essere certi di una cosa: la stabilità dei prezzi garantita e il ritorno dell’inflazione al 2% nel medio termine non ancora negoziabile. tutte queste parole sono state lette da alcuni analisti come un cambio di prospettiva da parte dell’Eurotower e questo dopo tutta una serie di rialzi consistenti dalla scorsa estate in avanti che per la prossima riunione in programma in questo mese di maggio potrebbe esserci presentarsi con una pausa di riflessione.
I dati sull’inflazione nell’Eurozona indicano che questo rallentamento della crescita c’è, seppur ancora molto lento, e in ogni caso il +9,9% di febbraio resta comunque sia molto lontano dal già citato 2%, che è il livello auspicato dalla Bce. Alla fine, quindi, l’istituto di Francoforte dovrebbe decidere di stare fermo per almeno un giro o, al massimo, di alzare tutti i tassi di un modesto 0,25%.