I pomodori datterini sono una varietà molto amata e diffusa in Italia e non solo. Innanzitutto, bisogna dire che tale pianta è di origine asiatica ed è sbocciata grazie a una successione di intrecci volutamente studiati.
I frutti sono piccoli, dalla conformazione ellittica e ingrandita e alquanto dolci, ideali perciò per essere provati crudi o per cucinare sughi rapidi e insalate molto buone. La diversità del noto pomodoro ciliegino e questo datterino sta soprattutto nel fatto che il pomodorino datterino è indiscutibilmente più dolce e racchiude una scorza più massiccia, con una polpa meno acquitrinosa. Oggi vedremo come poterlo coltivare.
Quando si piantano i pomodori datterini? Ecco la risposta
I pomodori datterini hanno l’assoluta necessità di un grande e curato terreno pieno e produttivo, deve essere anche predisposto all’evitare i tanto temuti ristagni d’acqua. Ulteriormente, deve essere neutro o poco acido.
Tale gamma di pomodoro non regge bene il freddo, pertanto è bene coltivarlo in aree in cui la temperatura più bassa sia sopra i 10°C. Tentate di determinare una zona del vostro caro orto totalmente evidenziata al sole, in maniera che la pianta sia ininterrottamente alla luce.
Incavate una buca alquanto profonda e mettete del concime naturale o del letame per alimentare ancora di più il terreno, circa due settimane prima dell’operazione. Fatto ciò, in base a dove vitroviate e alla condizione climatica, potrete seminare i vostripomodori datterini. Il travaso poi si attua in primavera.
Se ci è una temperatura sufficientemente calda già a marzo, in caso contrario, se il tempo è dubitabile, rimandate a ad aprile o perfino a maggio.Poi andate con la pacciamatura impiegando della paglia secca o teli di plastica opaca, in maniera da tenere regolamentare l’umidità nel terreno e la temperatura.
Rimanete uno spazio di 35 cm tra una pianta e l’altra e di 80 cm tra le differenti fila. Infine, abbiataanche l’accortezza delle piante vicine, difatti il pomodoro ha necessità di parecchio nutrimento e tende a immiserire il terreno, ragione per cui altre piante potrebbero trattenersi senza l’alimentazione adeguata.