I rimedi “della nonna” corrispondo in maniera molto generica a tutte quelle “strategie” prettamente casalinghe che sono correlabili al concetto dell’arte di arrangiarsi con quello a disposizione, una forma di necessità divenuta virtù in modo specifico una forma di “eredità” condivisa da numerosi contesti familiari non così antichi ma allo stesso tempo non così attuali. Anche affilare un coltello, condizione indispensabile per permetterne un utilizzo corretto e sicuro, operazione che normalmente richiede una particolare forma di pietra oppure uno strumento adibito, può essere qualcosa di effettuabile anche solo con una tazza.
Affilare il coltello con il metodo della tazza: ecco cosa fare
Il metodo della tazza prevede proprio l’utilizzo di questo contenitore a mo di “arrotino” portatile, in quanto ogni coltello a furia di utilizzarlo, tende a perdere il filo, e quindi efficacia.
Il filo viene sviluppato e rimodellato con una forma di azione tramite “sfregamento” che è necessaria per ottenere un buon potere tagliente: come estrema possibilità in caso di bisogno si può utilizzare una tazza, nello specifico la parte inferiore che presente la “base” solitamente non dotata di smalto o vernice che è adatta allo scopo specifico dell’affilatura.
E’ sufficiente tenere la lama e farla scorrere proprio su questa sezione ad un inclinazione tra i 15 ed i 25 gradi, almeno una decina di volte per lato senza eccedere con la pressione.
E’ consigliabile inoltre inumidire leggermente la parte inferiore della tazza che andrà disposta all’affilatura.
La ceramica utilizzata per le tazze è infatti sufficientemente ruvida e sviluppa una resistenza adatta allo scopo, anche se questo potrebbe lasciare un segno sulla parte inferiore della tazza, segno che però può essere facilmente rimosso con un comune lavaggio.
Si tratta di una forma di affilatura che non sostituisce quella tradizionale ma corrisponde ad una situazione adottabile di “emergenza”, risultando comunque efficace.