venerdì, Novembre 22

Perchè non mangiare mandorle: ecco cosa può accadere

Le mandorle sono della frutta secca ricca di proprietà ma è bene sapere che ci sono casi in cui possono rivelarsi davvero pericolose quindi scopriamo insieme quando fanno male e perché. Siamo abituati a sentir dire che dovremmo mangiare molta più frutta secca visto che è ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo ma quando leggiamo che fanno male che cosa significa?

Esistono ben tre casi specifici per cui possiamo dire che le mandorle facciano male al nostro corpo e sono: il consumo eccessivo, le allergie e l’ingerimento di mandorle dal gusto troppo amaro. Le mandorle non sono altro che dei piccoli semi commestibili e ne esistono anche di diverse varietà, di cui la più comune è però il Prunus dulcis.

Per essere una materia prima vegetale, la mandorla può vantare un discreto contenuto di proteine, di vitamine B1, B2, E e PP e di sali minerali (come il magnesio, il manganese, il calcio, il fosforo, il rame e lo zinco). Anche la buccia inoltre è ricca di fibre e di importanti antiossidanti ma facciamo però attenzione perché hanno ingredienti calorici, prive di colesterolo ma che possono essere in grado di apportare grandi dosi di trigliceridi.

Ma quindi fanno male?

Assolutamente no. Quel che bisogna fare è essere bravi a consumarle intelligentemente, soprattutto se si è in sovrappeso o se si soffre di gastrite. La dose giornaliera consigliata è quella di soli 10-15 mandorle al giorno, che comunque non sono neanche pochissime.

E in caso di allergie?

Quella alla frutta secca è una delle allergie più diffuse nel mondo. Si parla spesso di reazioni allergiche che sono causate dalle arachidi o dalle noci ma anche le mandorle possono creare dei problemi importanti nei soggetti predisposti. Il tipo e la gravità degli effetti possono comunque sia variare da persona a persona e l’allergia alle mandorle può manifestarsi con un fastidio alla gola o con prurito in bocca, orticaria o tosse fino ad arrivare anche a vomito, diarrea e persino allo shock anafilattico.

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