Dall’arrivo dell’euro, la popolazione si è dovuta adattare ad uno standard poco conosciuto dalle generazioni sufficientemente giovani nel corso del 20° secolo, come i centesimi, in particolare i vari 10, 20 e 50 centesimi, decisamente più “normali” e sufficientemente valevoli da essere considerati come adatti all’utilizzo rispetto a quelli “minori” come da 1 e 2 centesimi.
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Se hai questi 50 centesimi sei ricco: ecco quali
Ma i 50 centesimi in particolare corrispondono anche ad un taglio monetario tutt’altro che di scarso valore facendo riferimento alle emissioni di lira: fino alle prime decadi del Novecento infatti in Italia sono state utilizzate le forme dei centesimi di lira, ed anche le monete da 50 centesimi, un tempo discretamente diffuse, oggi possono valere anche cifre molto interessanti a patto di trovare il “Pezzo” giusto.
Infatti nelle varie decadi in Italia sono state diffuse tantissime monete di questo valore dall’aspetto molto diversificato.
Un esempio sono i 50 centesimi di lira “Stemma”, monete dall’alto valore collezionisticoo coniate tra il 1861 ed il 1863, ossia i primi anni del Regno d’Italia, che si è formato proprio in quel periodo.
Sono tutte emissioni coniate in argento, coniate in zecche in varie città d’Italia, ad esempio un esemplare del 1861 coniato a Firenze vale da 150 fino a 8000 euro, a seconda della condizione di conservazione, mentre nello stesso anno un esemplare realizzato a Torino (l’iniziale è presente sulla moneta in ogni caso) è rarissima e vale diverse decine di migliaia di euro, da circa 9000 (buono stato) ad oltre 70.000 (Ottimo stato).
Tutti gli altri esemplari sono comunque molto interessanti, e valgono da qualche centinaio di euro fino a 5000 o 6000 euro a seconda delle condizioni.
E’ facile riconoscere in quanto il volto di re Vittorio Emanuele III staglia con il proprio profilo su uno dei lati dell’emissione, mentre l’altro lato è contrassegnto per l’appunto dallo stemma di casa Savoia che è ben presente e visibile.