Il governo si è messo subito al lavoro sui principali dossier economici. Il primo di questi è certamente quello di trovare 10-11 miliardi di euro per essere così in grado di confermare anche il prossimo anno il taglio del cuneo fiscale che è appena stato varato ma l’altro grande capitolo è quello che riguarda la riforma previdenziale. Mentre appaiono i primi “esodati” di Quota 103, i dicasteri competenti stanno studiando invece la soluzione per il 2024.
E’ chiaro che una riforma deve essere fatta altrimenti tornerebbe nuovamente in vigore la tanto temuta ed odiata Legge Fornero. L’obiettivo di Quota 41 della Lega, infatti, resta un obiettivo di legislatura seppur non realizzabile subito in quanto definitivo troppo oneroso.
Secondo quanto riportato pare che l’ipotesi che al momento risulta più probabile è quella di un passo in avanti, dopo una contrattazione con le parti sociali, e pare che sarebbe proprio Quota 102. Cioè, dall’anno 2024 in poi, si potrebbe andare in pensione con 41 anni di contributi e con almeno 61 anni di età anagrafica. L’operazione costerebbe però all’incirca 4 miliardi, come spiegano le fonti, e questo sarebbe un altro passo in avanti rispetto a a Quota 103.
Con Quota 103, che è quella in vigore quest’anno, è possibile accedere alla pensione con almeno 62 anni di età e come minimo 41 anni di contributi versati. Sommando, quindi, gli anni di età con gli anni di contributi si raggiunge la Quota 103. Tutti i lavoratori che entro il 31 dicembre di questo anno arriveranno a possedere tali requisiti richiesti, ecco che allora potranno beneficiare del trattamento in anticipo.
E’ sicuro inoltre che verrà completamente scongiurato il ritorno alla Legge Fornero ma la Lega preme nn indifferentemente per andare oltre Quota 103 già dal prossimo anno 2024 mentre per quanto riguarda Forza Italia e Fratelli d’Italia si potrebbe addirittura confermare la misura in vigore quest’anno. Il compromesso, considerando il fatto che Quota 41 adesso è troppo costosa, sarebbe infatti Quota 102.