Il latte è uno degli alimenti fondamentali per lo sviluppo, ma anche in ambito alimentare, uno dei più chiacchierati, non in merito all’apporto nutrizionale ma all’effettiva compatibilità nei confronti dell’organismo umano da adulto. Infatti la nostra specie è l’unica che ne continua a fare un utilizzo costante anche una volta cresciuti, condizione che è molto antica, dovuta alla disponibilità di questo alimento prodotto dagli animali (anche se quasi sempre il nostro concetto è legato al latte di mucca). Diversi gli studi hanno provato a verificare l’effettivo effetto sui diversi organi dell’organismo, alcuni hanno evidenziato delle possibile problematiche inerenti ai reni. Ma il latte fa male ai reni?
Attenzione, il latte fa male ai reni: ecco le conseguenze
Il latte è finito sul banco degli imputati dal punto di vista alimentare a causa soprattutto della difficile digeribilità di questo alimento da parte della popolazione adulta, anche se è stato spiegato da tempo che questo è un effetto non dannoso a lungo andare, nella maggior parte dei casi, ma che provoca un fastidio che può diventare dolore.
Ciò è dovuto alla presenza del lattosio, che diventa poco digeribile con il sopraggiungere dell’età adulta, condizione che ha portato l’affermazione del latte senza lattosio.
Ma il latte può fare male ai reni?
Le problematiche legate allo sviluppo dei cosiddetti calcoli renali, causati da vari elementi come anche un’alimentazione errata ed eccessivamente ricca di alcuni sali minerali hanno portato anche il latte ad essere considerato “proibito”.
L’ossalato di calcio, ossia la struttura principale dei calcoli viene infatti identificata nelle cause principali proprio da un apporto eccessivo di calcio.
Diminuendo la quantità di latte e derivati (come ad esempio i formaggi), si riduce anche la possibilità di dover espellerne in quantità durante la minzione, ma diversi studi hanno evidenziato come la mancanza di latticini non riduce la possibilità di contrarre calcoli, anzi sono soprattutto sale, proteine animali, e zuccheri a favorirne la creazione.
Il latte insomma non è “colpevole” a patto di integrarne il consumo in quantità equilibrate, magari seguendo la dieta mediterranea.