In Europa, ma anche nel resto del mondo, il concetto di formaggio è molto apprezzato quanto ricercato, e si rivolge in linea di massima ad un enorme compendio di consumatori, anche in Italia che assieme a svariate nazioni europee viene considerata la “patria del formaggio” è particolarmente apprezzata la variante dei formaggi freschi, che viene considerata a “scadenza” mediamente più breve ma è altresì preferita anche dal punto di vista nutrizionale. Conservare un formaggio fresco a lungo viene considerato qualcosa di quasi impossibile, però esiste una metodologia nota come metodo svizzero, che è decisamente utile.
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Come conservare il formaggio fresco più a lungo: ecco il “metodo svizzero”
E’ bene distinguere da subito le tipologie di formaggio fresco, in questo caso si fa riferimento alle varianti che hanno una percentuale elevata di latte pastorizzato, una bassa stagionatura, e dotati di una consistenza mediamente morbida e cremosa, come il quark.
In generale i formaggi che mantengono una buona capacità di resistere alla deperibilità sono quelli stagionati, mentre quelli freschi in genere, anche se mantenuti nella propria confezione, possono essere consumati entro qualche giorno, in quanto micro organismi.
Il metodo svizzero è in realtà valido per quasi tutti i formaggi che vanno conservati in frigo, eccezion fatta per la mozzarella, che dovrebbe essere consumata a temperature mediamente fresche ma non in frigo in quanto ciò ne causa la secchezza.
Il metodo svizzero prevede l’utilizzo di uno strato di carta alimentare, anche quella tipica delle confezioni nel quale queste categorie di formaggi sono vendute, mantenendolo nella zona più fredda del frigorifero, tra i 2 ed i 4 gradi centigradi, così da massimizzare l’effetto dell’elettrodomestico.
Per i formaggi cremosi è sufficiente fare lo stesso mantendoli nella propria confezione, generalmente di plastica, per qualche giorno al massimo, possibilmente chiusa o comunque incartata a sua volta così da evitare le contaminazioni da altri cibi.