Sicuramente tra i formaggi di produzione italiana più caratteristici, il gorgonzola è molto apprezzato sia in Italia che all’estero dove viene comunemente ricordato per il suo caratteristico odore e il gusto intenso, nonchè per il colorito verdognolo/bluastro. Si tratta di un formaggio prodotto oggi in quasi tutta la Lombardia e in alcune aree del Piemonte e il cui nome deriva dall’omonimo comune lombardo in cui si pensa sia stato creato.
Benchè sia un formaggio molto gustoso bisogna tenere a mente che non è particolarmente indicato per tutti quegli individui che si ritrovano con livelli di colesterolo molto alti. Tale formaggio, infatti, viene preparato solo e soltanto con latta vaccino contenente alti quantità di grassi saturi e di colesterolo, di conseguenza un consumo particolarmente elevato di gorgonzola in tali soggetti potrebbe accrescere notevolmente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari gravi come ictus o infarti.
In uno studio pubblicato sulla rivista inglese Journal of the America Dietetic Association l’assunzione di 30-60 grammi di formaggio al giorno, per un periodo di 8 settimane, ha causato un aumento notevole dei livelli di colesterolo LDL (low density lipoproteins) nel gruppo sperimentale. Il colesterolo LDL è conosciuto anche come “colesterolo cattivo” poichè è il principale responsabile dei problemi cardiovascolari, tendendo ad accumularsi alle pareti delle arterie, ostruendole.
Gli esperti raccomandano, quindi, di optare per alimenti a basso contenuto di grassi saturi e colesterolo, come verdure e proteine magre (carni bianche, pesce), nonchè di consumare una discreta quantità di cibi ad alto contenuto di fibre, poichè quest’ultime possono aiutare a ridurre l’assorbimento del colesterolo e migliorare di conseguenza la salute cardiovascolare.
In sintesi, chi soffre di colesterolo alto deve assolutamente prestare attenzione alla quantità e alla scelta dei cibi che consuma, sottolineando che il gorgonzola non è vietato di per sè ma deve essere consumato con moderazione e senza eccedere, rispettando quelle che sono le direttive di medici e nutrizionisti.