La storia dei 2 euro è iniziata prevedibilmente in modo analogo a quella di tutte le altre emissioni corrispondenti alla valuta comunitaria, attiva dal 2002 almeno dal punto di vista “fisico” (l’euro esiste finanziariamente dalla fine degli anni 90). Fin dall’inizio l’Unione Europea attraverso la Banca Centrale Europea ha permesso alle singole nazioni che ne fanno uso la possibilità di personalizzare uno dei lati, che nel caso del nostro paese risulta avere la figura di Dante Alighieri sulle emissioni da 2 euro.
Quanto valgono i 2 euro con Dante? Ecco la risposta
La moneta da 2 euro “standard” infatti risulta avere il Sommo Poeta in una raffigurazione che deriva da un celebre dipinto di profilo, con la testa del drammaturgo toscano disposto con la corona di alloro.
Questa moneta è la più comune nel nostro paese, e se quasi tutte le versioni non valgono più del valore nominale da 2 euro, le emissioni più recenti sono sensibilmente più rare, e possono valere se in condizioni perfette fino a 15 – 20 euro.
Quelle con il profilo di Dante non sono però le uniche da 2 euro coniate nel nostro paese che sono state coniate anche in alcune emissioni commemorative, come quelle del 2015, in occasione del 750° anniversario della nascita dell’autore della Divina Commedia.
Stavolta la sua figura risulta essere quasi intera, mentre regge la Divina Commedia, con alle spalle una figura dell’evidenza dell’intero inferno secondo la canonica rappresentazione antica dei gironi.
Trattandosi di una emissione commemorativa, è stata realizzata solo nel 2014, ed ha un valore sensibilmente più alto, seppur solo in ottimo stato: alcune monete sono state vendute in varie aste online anche per più di 50 euro, corrispondendo ad un valore simile del kit divisionale messo a disposizione dalla zecca di Roma attraverso il proprio sito ufficiale.
Qualsiasi altro esemplare di moneta da 2 euro con Dante generalmente non vale più di 5 – 10 euro, salvo errori di conio.