La storia dei centesimi d’Italia è stata per tanti decenni “messa da parte” e questo è avvenuto con la fine del secondo conflitto mondiale e con la nuova stampata di monete e di banconote, infatti tutte le emissioni che corrispondono ai centesimi di lira fanno parte della prima parte della storia dell’ex valuta italiana, partendo proprio dalle monete da 1 centesimo fino ad arrivare ai tagli maggiori.
A quanto ammonta il valore di un vecchio centesimo?
Fin dalla fine dell’anno Ottocento queste monete hanno costituito il “taglio” più piccolo in ambito commerciale e finanziario anche se ad oggi sono ormai quasi rare da trovare. Queste monete sono state diffuse almeno fino alla prima parte del 20° secolo e gli esemplari più ricercati sono quelli corrispondono alla fine del 19° secolo e all’inizio del 20°.
Il primo centesimo che è stato coniato sotto il Regno d’Italia è datato 1861 raffigura il volto di Vittorio Emanuele II, di profilo, con la dicitura del nome intorno, mentre l’altro lato è dominato dalla scritta “1 CENTESIMO” circondato da un alloro. La rarità di questo centesimo è però influenzata dallo stato di conservazione dato che un esemplare in buono stato vale 30 euro ma uno in eccellenti condizioni può addirittura arrivare ad oltre 600 euro.
Altrettanto interessante è però anche il centesimo di lira che è stato nei primi anni coniati del 20° secolo, praticamente identico rispetto all’emissione coniata precedentemente fatta eccezione per il volto, che è ormai quello del Re Umberto I. La moneta in questione è stata sviluppata dall’anno 1895 e il 1900 e anche l’altro lato è identico alla sua versione precedente.
La variante Umberto I è invece sensibilmente meno rara rispetto alla Vittorio Emanuele II, ma un suo esemplare in buono stato non vale meno di 25 euro, mentre uno in condizioni buone può superare la cifra di 300 euro. Comunque sia tutte le monete del tempo di questo valore hanno avuto un buon seguito da parte degli appassionati e possono valere anche delle cifre da capogiro.